Le leggi di umanità e di incivilimento, la disciplina di un'armata regolare, le assicurazioni dei comandanti ci ripromettono il rispetto delle persone e delle cose.
La vostra rappresentanza municipale vi promette che non mancherà di fare quanto è in suo potere onde non si rechi ingiuria ad alcuno. Abbisogna però del vostro concorso ed è certa di ottenerlo. Fida nel vostro contegno dignitoso e nell'esperienza costante che ha dimostrato al mondo come i romani in circostanze prospere o avverse, hanno saputo egualmente mantenere l'ordine, e costringere anche i nemici e salutare con riverenza la città dei monumenti, e rispettarne gli abitanti che con le loro virtù rendono impossibile l'oblio della Romana Grandezza.
Dal Campidoglio il 2 luglio 1849.
Francesco Sturbinetti, Senatore.
Lunati Giuseppe, Gallieno Giuseppe, Galeotti Federico, Deandreis Antonio, Piacentini Giuseppe, Corboli Curzio, Feliciani Alceo, Tittoni Angelo, Conservatori.
Giuseppe Rossi, Segretario.
La sera del 2 luglio i francesi s'impadronirono di Porta Portese, di Porta S>. Pancrazio, e il dì seguente occupavano Porta del Popolo. Nella giornata entrava in Roma il generale Oudinot circondato dal suo Stato Maggiore ed alla testa della 2a Divisione e di numerosa cavalleria, accolto con ogni sorta di dimostrazioni ostili ed al grido "Viva la Repubblica Romana, morte agli stranieri, morte al cardinale Oudinot, morte al traditore".
La sera del 4 soldati francesi entrano a viva forza con le armi in pugno alla sede della Costituente ed intimavano alla sezione che vi stava in permanenza di sciogliersi.
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