Il Colonnello Cadorna della 5a divisione avanzandosi per la strada Sugana incontra alle cascine di Ponticello gli avamposti del corpo di Benedeck; per rendersi conto della loro forza spiegò immediatamente le sue poche truppe, mandando ad avvisare il generale Mollard onde accelerasse la marcia. Gli austriaci, che erano in forze preponderanti, accettarono la sfida e, malgrado la resistenza eroica delle poche truppe che loro stanno di fronte, riescirono ad impadronirsi delle alture della Casetta e S. Martino occupandole solidamente. Alle 10 del mattino il generale Mollard vedendo sboccare la brigata Cuneo la spiegò in due linee fra la strada Sugana e Casa Nuova e procedè all'assalto. Il 7° e l'8° reggimento si slanciarono alla baionetta sostenuti dal fuoco di una batteria e da alcune cariche dei cavalleggeri di Monferrato, giungono due volte sul culmine dell'altura, ma non riescono a scacciarvi il nemico che la tiene solidamente e sono costretti alla fine di ritirarsi, protetti dalle batterie della sopraggiunta divisione Cucchiari; la brigata Acqui si portò anche essa in linea e tutte queste truppe si precipitarono sotto una pioggia di fuoco all'assalto di S. Martino e se ne rendono padroni; ma Benedeck lanciò le sue riserve intatte sul fronte e sul fianco dei Piemontesi; ed è allora che la 5a divisione mitragliata a pochi passi, contrattaccata vivamente, balena e non trovandosi sostenuta fu costretta a ripiegare e a retrocedere in buon ordine fino a mezza strada di Rivoltella. Il generale Mollard ridotto alle sole sue forze prende posizione alla Cascina di Retinella colla brigata Pinerolo in prima linea e vi si tiene.
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