Intanto il generale Fanti - riserva generale dell'armata Sarda - era stata inoltrata secondo gli ordini imperiali verso Solferino, ma alle 12 le altre tre divisioni strette seriamente da Benedeck con grandi forze, domandando rinforzi, il Re Vittorio Emanuele dava l'ordine di spedire la brigata Piemonte a Madonna dello Scoperto, ove La Marmora avrebbe preso il comando superiore, mentre la brigata Aosta, col quartier generale, si sarebbe rivolto a S. Martino.
All'arrivo della brigata Aosta, il generale Mollard, che era l'anima di tutti i movimenti offensivi, la formò su due linee colla sinistra alla ferrovia; la brigata Pinerolo si collocò alla sua diritta identicamente disposta, aggregandosi il 7° reggimento, mentre l'8° stava in riserva. Il punto di direzione di queste truppe è la Contracania, mentre sei compagnie con due pezzi di cannone si volgono sulla sinistra austriaca dietro le alture di S. Girolamo. Appena fosse giunta in linea la 5a divisione era dato ordine di cominciare l'attacco generale. Ma in quel punto scoppiò un forte uragano che obbligò la sospensione di qualunque operazione.
Fin dalle prime ore del mattino(55) si combatteva con gran valore e con straordinario accanimento - erano le sette di sera e per quanti sforzi eroici si fossero fatti dai nostri non si era potuto sloggiare il nemico dalle alture di S. Martino, da dove opponeva indomita resistenza. - Molte erano state le perdite. Vi era rimasto ucciso il colonnello Rovetta e il Maggior Bosio del 6° reggimento: feriti il generale Cerale, il generale Arnaldi, il colonnello Vialardi del 5°, il Colonnello del 6°, i maggiori Polastri, Botteri e molti altri ufficiali.
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