Lecco, costeggiando il lago, mena a Colico e, continuando nella Valtellina, va per lo Stelvio al Tirolo austriaco.
La Valtellina incomincia dalla foce dell'Adda nel lago di Como e si prolunga, incassata fra altissimi monti, le cui inaccessibili punte piramidali vanno a congiungersi colle altre pure altissime dello Stelvio.
Il basso fondo della valle è così stretto da non lasciare altro spazio che al corso rapidissimo dell'Adda e ad un'unica strada carreggiabile che la costeggia fino a piccola distanza da Bormio, ove volge a sinistra per salire allo Stelvio.
Bormio, ora poco popolato, fu un punto importante cinto di fortificazioni, avanzo delle quali sono le sue antichissime torri.
Da Bormio incomincia una strada tortuosa tagliata lungo il fianco del monte Cristallo; verso la sommità si trova la fortissima posizione della Cima di Sponda Lunga che gli austriaci tenevano chiusa con doppie palizzate e con parapetti, oltre a due fortini all'estremità, armati di più pezzi per battere di fianco e di fronte il sottoposto stradale, nei cui ponti e gallerie vi avevano praticato delle mine. Trincerati in tale inespugnabile posizione gli austriaci vi possedevano la chiave dell'unica comunicazione della Valtellina all'Alto Tirolo.
Il generale Cialdini avendo assunto l'incarico della difesa delle Valli limitrofe al Tirolo aveva concentrato il nerbo delle sue forze in Valcamonica e come principale punto lo stretto di Breno che mise tosto in stato di difesa.
A Garibaldi era dato l'incarico d'impedire la discesa in Lombardia di masse nemiche dal Tirolo.
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