XV. - Garibaldi esce da Roma coi suoi legionari San Marino - Morte di Anita - CesenaticoXVI. - Assedio di Ancona e sua eroica difesa
XVII. - Dal 24 marzo 1849 al 1859 - Il Piemonte
XVIII. - 1859 - La guerra d'indipendenza
CAPITOLO XIX.
1860 - Spedizione dei mille - Marsala - Salemi Calatafimi - Palermo - Milazzo - Reggio Calabria - Napoli - Volturno.
Liberazione dell'Italia Meridionale consegnata a Vittorio Emanuele.
Era il mese di aprile, e notizia giungeva che in Sicilia si combatteva per scuotere il giogo borbonico e per la libertà. Già Francesco Crispi, anima della parte più avanzata degli esuli siciliani, presi accordi con Mazzini e col dittatore Farini, che pure era sempre inclinato a tutti gli ardimenti per l'unificazione della patria, si era arrischiato a recarsi nascostamente in Sicilia per dare anima e forza all'insurrezione; i patrioti s'intesero e la sollevazione dell'isola, che le brutalità del governo borbonico avevano resa fremente di libertà, fu deliberata. - Si decise di fare del Convento della Gancia la base di operazione della rivoluzione; e così fu. All'alba del 4 aprile, il suono delle campane a stormo chiamava all'armi la città di Palermo. Alla testa degli animosi, che dovevano cominciare il fuoco, era il popolano Francesco Riso, anima di patriota e di eroe.
Fatalmente, come avviene sempre nelle cospirazioni, vi fu il delatore, che informò il Maniscalco, il quale nella notte fatti occupare tutti gli sbocchi che portavano al Convento, si tenne preparato per soffocare nel sangue la sommossa popolare.
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