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      La presa di possesso dei vapori fu eseguita col massimo ordine e silenzio. Quando Bixio arrivò col rimorchiatore, gli ormeggi erano già stati abbandonati, e tutto era pronto. Accodato al rimorchiatore il "Piemonte", e dietro al "Piemonte" il "Lombardo", alle 5 del mattino del 5 maggio i vapori erano già fuori di Quarto, per ricevere a bordo il generale Garibaldi ed i mille suoi seguaci.
      Prima d'imbarcarsi il generale Garibaldi aveva raccomandato al suo grande amico Medici di preparare altre legioni che, da lui comandate, lo avessero raggiunto in Sicilia se la sorte gli fosse stata propizia - e il Medici, ossequiente ai desideri di Garibaldi, scriveva al Panizzi a Londra così:
     
      Genova, 6 maggio 1860.
     
      Caro Panizzi,
     
      Garibaldi con 1000 uomini corre il mare in due battelli a vapore da ieri mattina alla volta della Sicilia. L'impresa è generosa; Dio la proteggerà, e proteggerà la fortuna dell'eroico condottiero.
      Io sono rimasto per appoggiare l'ardita iniziativa con una seconda spedizione, o meglio con una potente diversione altrove; ma i mezzi ci mancano. Bertani ha fatto miracoli di attività che molto hanno prodotto, ma che la prima spedizione ha completamente esauriti.
      Caro Panizzi, non lasciarci soli, non lasciamo solo il nostro Garibaldi e i suoi generosi compagni".
     
      Tuo affmoMedici
     
      Effettuatosi l'imbarco nel più breve tempo possibile, si fece rotta per la riviera di Levante a piccola velocità attenti tutti se si vedevano le barche che ci dovevano portare a bordo le carabine inglesi, i revolvers e le munizioni.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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