Io segnalerò al nostro paese il nome de' prodi che sì valorosamente condussero alla pugna i più giovani ed inesperti militi, e che conduranno domani alla vittoria, nel campo maggiore di battaglia, i militi che devono rompere gli ultimi anelli delle catene, con cui fu avvinta la nostra Italia carissima.
Calatafimi(73), 16 maggio.
Scrisse poi a Bertani la seguente lettera:
Caro Bertani,
Ieri abbiamo combattuto e vinto. La pugna fu tra italiani. Solita sciagura - ma che mi provò quanto si possa fare con questa famiglia - nel giorno che la vedremo unita.
Il nemico cedette all'impeto delle baionette de' miei vecchi Cacciatori delle Alpi vestiti in borghese; ma combattè valorosamente - e non cedette le sue posizioni che dopo accanita mischia corpo a corpo.
I combattimenti da noi sostenuti in Lombardia furono certamente assai meno disputati che non fu il combattimento di ieri; i soldati napolitani, avendo esaurite le loro cartucce, vibravan sassi contro di noi, da disperati.
Domani seguiremo per Alcamo; lo spirito della popolazione si è fatto frenetico, ed io ne auguro molto bene per la causa del nostro paese.
Vi daremo presto altre notizie. Vostro:
Calatafimi, 16 maggio.
P.S. Questa serve per Medici pure.
Della battaglia di Calatafimi Garibaldi con parola commossa così ne parlava:
Calatafimi! Io avanzo di tante pugne - se nell'ultimo mio respiro i miei, vedranmi sorridere, l'ultimo sorriso d'orgoglio - esso sarà ricordandoti!
Tu fosti il combattimento più glorioso di popolo! L'Italia non deve dimenticarlo
| |
Italia Bertani Bertani Cacciatori Alpi Lombardia Alcamo Medici Calatafimi Garibaldi Italia
|