Pagina (226/508)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Io segnalerò al nostro paese il nome de' prodi che sì valorosamente condussero alla pugna i più giovani ed inesperti militi, e che conduranno domani alla vittoria, nel campo maggiore di battaglia, i militi che devono rompere gli ultimi anelli delle catene, con cui fu avvinta la nostra Italia carissima.
     
      Calatafimi(73), 16 maggio.
     
      Scrisse poi a Bertani la seguente lettera:
     
      Caro Bertani,
     
      Ieri abbiamo combattuto e vinto. La pugna fu tra italiani. Solita sciagura - ma che mi provò quanto si possa fare con questa famiglia - nel giorno che la vedremo unita.
      Il nemico cedette all'impeto delle baionette de' miei vecchi Cacciatori delle Alpi vestiti in borghese; ma combattè valorosamente - e non cedette le sue posizioni che dopo accanita mischia corpo a corpo.
      I combattimenti da noi sostenuti in Lombardia furono certamente assai meno disputati che non fu il combattimento di ieri; i soldati napolitani, avendo esaurite le loro cartucce, vibravan sassi contro di noi, da disperati.
      Domani seguiremo per Alcamo; lo spirito della popolazione si è fatto frenetico, ed io ne auguro molto bene per la causa del nostro paese.
      Vi daremo presto altre notizie. Vostro:
     
      Calatafimi, 16 maggio.
     
      P.S. Questa serve per Medici pure.
     
      Della battaglia di Calatafimi Garibaldi con parola commossa così ne parlava:
      Calatafimi! Io avanzo di tante pugne - se nell'ultimo mio respiro i miei, vedranmi sorridere, l'ultimo sorriso d'orgoglio - esso sarà ricordandoti!
      Tu fosti il combattimento più glorioso di popolo! L'Italia non deve dimenticarlo


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





Italia Bertani Bertani Cacciatori Alpi Lombardia Alcamo Medici Calatafimi Garibaldi Italia