Ormai lo scopo che il comandante superiore erasi prefisso poteva ritenersi pienamente ottenuto; per cui venne ordinato di retrocedere ordinatamente, per riprendere ciascun corpo le proprie posizioni. Al capitano Pedotti coi suoi bersaglieri milanesi, coadiuvato dal luogotenente Zancarini, comandante la compagnia Genio, fu dato l'arduo incarico di sostenere e proteggere la ritirata del grosso delle truppe garibaldine e di trarre in salvo l'artiglieria, specialmente i pezzi che il fuoco nemico aveva smontati.
Il nemico, appena visto che i nostri muovevano in ritirata, baldanzosamente usciva in buon numero dal forte per inseguirli e molestarli; ma venne arrestato dalle punte delle baionette dei bravi bersaglieri che, guidati dal loro comandante capitano Pedotti e assecondati dal 3° battaglione comandato dal capitano De Caroli, lo misero in fuga, inseguendolo fin sotto ai bastioni di Capua, al grido di "viva Garibaldi".
Il capitano Pedotti per la sua eroica condotta veniva proposto per la promozione e per la croce dell'Ordine Militare di Savoia.
Altri ufficiali per la loro bella condotta ebbero pure meritate onorificienze.
Il maggiore Cattabeni, partito secondo l'ordine ricevuto da Caserta alle 3 pom. del giorno 18, arrivava a Limatola a mezzanotte e mandava il seguente rapporto:
Al generale Turr.
Mi trovo ad un terzo di miglio dalle sponde del fiume. Mi č riuscito ottenere tre pescatori che mi serviranno di guida. Da qui a Caiazzo vi sono circa 4 miglia. I soldati riposano, e alle 2 e mezza riprenderņ la marcia.
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