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Il giorno 15 ottobre il generale Garibaldi pubblicava questo manifesto:
Per adempiere ad un voto indisputabilmente caro alla Nazione intera, determino:
Che le Due Sicilie, che al sangue italiano devono il loro riscatto e che mi elessero liberamente Dittatore, fanno parte integrante dell'Italia una ed indivisibile, con suo Re costituzionale Vittorio Emanuele e i suoi discendenti.
Io deporrò nelle mani del Re, al suo arrivo, la dittatura conferitami dalla Nazione.
I prodittatori sono incaricati dell'esecuzione del presente decreto.
G. Garibaldi
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Il 21 il plebiscito era votato con la formula:
Il popolo vuole l'Italia una e indivisibile sotto lo scettro di Casa Savoia
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E nel giorno stesso Garibaldi emanava il seguente
Ordine del giorno:
Il prode generale Cialdini ha vinto presso Isernia. I borbonici sbaragliati hanno lasciato ottocentottanta prigionieri, cinquanta ufficiali, bandiere e cannoni.
Ben presto i valorosi dell'esercito settentrionale porgeranno la mano ai coraggiosi soldati di Calatafimi e del Volturno.
G. Garibaldi
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Garibaldi aveva finita la sua impresa colla quale aveva collegata all'Italia settentrionale l'Italia meridionale. Arrivata al Volturno la divisione Della Rocca, serrò Capua di regolare assedio.
Il 31 di ottobre il generale consegnava solennemente alla legione ungherese la bella bandiera ricamata dalle Signore napoletane; il 4 il Generale faceva la solenne distribuzione della medaglia, che il Municipio di Palermo aveva decretato ai Mille. Il giorno 6 passava in rassegna il glorioso esercito, che aveva combattuto sì strenuamente per l'Italia e Vittorio Emanuele.
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