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Garibaldi rispose:
Sono per fare una dichiarazione che avrei dovuto fare già da gran tempo; vi è fra noi un uomo che ha reso i più grandi servigi al nostro paese ed alla causa della libertà. - Quando io ero giovinetto non avendo che aspirazioni verso il bene, cercai uno capace di servire di guida e di consiglio ai miei giovani anni, e lo trovai. - Egli solo vegliava, mentre tutti intorno a lui dormivano - Egli solo alimentò il fuoco sacro - Egli conservò sempre la sua fede, l'amore sviscerato al suo paese e la devozione alla causa della libertà - Quest'uomo è il mio amico e Maestro Giuseppe Mazzini. Beviamo alla sua salute
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Il 5 maggio Garibaldi lasciava l'Inghilterra, ed il 9 l'"Ondine" Jakt del Duca di Sutherland lo sbarcava a Caprera.
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Prima d'imbarcarsi per far ritorno alla sua Isola il generale così scrisse a Victor Ugo che avevagli espresso il desiderio di stringergli la mano qualora avesse potuto visitarlo nella partenza da Londra:
Mio caro Victor Ugo,
Il visitarvi nel vostro esiglio era per me più che un desiderio; era un dovere: ma molte circostanze me lo impediscono. Spero mi capirete, chè lontano o vicino, non sono mai separato da Voi e dalla causa che rappresentate.
Sempre vostroLondra, 22 aprile.
G. Garibaldi
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Volle pure fosse pubblicata una lettera di commiato e di omaggio alla stampa inglese e così scriveva:
Nel lasciare l'Inghilterra non posso a meno di offrire un pubblico omaggio alla stampa inglese, e uno speciale tributo di gratitudine a tutti quei giornali che furono sinceri e fedeli organi della pubblica opinione verso di me, e benevoli interpreti dell'ammirazione e dei sentimenti che nutro per la nazione che mi diede ospitalità.
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