Caprera, 14 maggio 1866.
Signor Ministro,
Accetto con vera gratitudine le disposizioni emanate da S. M. in riguardo al corpo dei volontari, riconoscente della fiducia in me riposta coll'affidarmene il comando.
Voglia essere interpetre presso Sua Maestà di questi miei sentimenti, nella speranza di potere subito concorrere col glorioso nostro esercito al compimento dei destini nazionali.
Ringrazio la Signoria Sua della cortesia colla quale si è degnato farmene partecipazione.
Voglia credermi della Signoria Sua
Dev.moG. Garibaldi
.
Si sapeva dunque della formazione di un corpo di volontari e tutta la vecchia guardia aspettava di essere chiamata; non si sapeva però dal Generale quale destinazione gli si sarebbe data. Si parlava che avrebbe avuto incarico di sbarcare coi suoi volontari in Istria, sollevare quelle popolazioni italianissime e piombare su Trieste. Ma prevalsero altri concetti.
Quando tutto fu deciso egli chiamò a sè i suoi fidi, ed all'Elia così scriveva:
Mio caro Elia,
Venite - Se vi fosse Burattini, che venga. Se vi fossero pure dei bravi marinari volontari conduceteli a Milano e arrivati là avvisatemi.
VostroG. Garibaldi
.
Subito Elia metteva assieme un buon numero di marinari volontari, ai quali, oltre il Burattini, si unirono alcuni capitani della marina mercantile che si offersero come marinari; e tutti partirono per Milano, ove giunti Elia informava subito il Generale chiedendo ordini.
Il 16 di giugno il "Monitore Prussiano" pubblicava la dichiarazione di guerra, mentre le truppe incominciavano le ostilità. Il 17 il telegrafo ne dava notizia all'Italia e La Marmora fedele ai suoi impegni partiva pel Quartiere generale, ed il 20 inviava la dichiarazione di guerra all'Austria.
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