Il Casale di Mongabia veniva occupato dal maggiore Raiola-Pescarini con tre compagnie del 29° reggimento.
Il generale Govone che era stato mandato dal Re sulle alture di monte Torre con la brigata Alpi, vide quanto vantaggio poteva ricavare da questa posizione, ove aveva raccolto tutta la sua artiglieria. Per primo scopo si prefisse di conquistare Custoza. Fece piazzare tutte tre le batterie coi tiri rivolti contro quel villaggio; ordinò che il 34° bersaglieri (maggiore Pescetto) muovesse ad aiutare i granatieri che combattevano per riprendere quella posizione.
L'effetto di quel potente fuoco d'artiglieria fu grande. Il 34° bersaglieri superò con mirabile slancio l'erta scoscesa del poggio di Custoza, di contro alla testa del Monte Torre, raggiunse i valorosi della 3a Divisione, e al suono delle trombe si slanciò insieme a quelli, entro il villaggio, impegnando contro gli Austriaci lotta accanita.
In quel momento arrivava dalla parte di Villafranca, inaspettato rinforzo, la seconda batteria a cavallo comandata dal valoroso maggiore Ponzio-Vaglia.
Giungendo sull'alto del poggio all'entrata sud-occidentale del villaggio, la testa della batteria urtava in un forte drappello di cavalleria Austriaca e ussari di Baviera; il maggiore Ponzio-Vaglia riuniti intorno a sè(110) i serventi dei pezzi, cui si aggiunsero gli ufficiali della batteria, carica furiosamente la cavalleria austriaca, la rompe, la mette in fuga, facendone alcuni prigionieri.
Infine gli austriaci sono obbligati a ritirarsi in rotta verso il Belvedere.
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