Non gli rimane un momento da perdere se vuole salvare la sua Divisione dalla terribile conseguenza degli attacchi di fronte e di fianco. Comanda la ritirata su Villafranca. Manda ufficiali a fare riordinare dietro la casa Coranini i retrocedenti per avviarli in colonna di marcia sulla strada; i colonnelli Cravetta e Di Salasco sono ordinati sui fianchi della strada per agevolare e coprire la ritirata dell'artiglieria e della fanteria.
Il movimento si eseguisce con tanto ordine, quanto è possibile in simili casi, sotto il micidiale tiro delle artiglierie situate nelle alture; e qualche centinaio di valorosi rimasti a contatto col nemico in Custoza e nel bosco, assicurano, con un ultimo sforzo di difesa, la ritirata.
Così finisce verso le 6 pom. la battaglia di Custoza combattuta con straordinario valore.
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Mentre questo avveniva a Custoza e nelle alture di Belvedere e di Monte Croce, il comandante del 7° reggimento bersaglieri, maggiore Giolitti, segnalava la comparsa di grosse masse di truppa nemica sulle alture di là di Val di Staffolo. Il generale Cugia spediva avviso al Comandante del 3° corpo della minaccia d'imminente attacco di forze preponderanti, facendogli presentire l'impossibilità di mantenersi in quella posizione. Il generale Della Rocca gli mandava ordini di ritirarsi in direzione di Villafranca.
Il generale Della Rocca comprendendo che il momento finale era giunto, dava le disposizioni per la ritirata verso il Mincio; la divisione Bixio e la cavalleria di riserva doveano coprirla.
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Divisione Villafranca Coranini Cravetta Di Salasco Custoza Custoza Custoza Belvedere Monte Croce Giolitti Val Staffolo Cugia Comandante Della Rocca Villafranca Della Rocca Mincio Bixio
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