Come si è già visto la battaglia del 24 non portò conseguenze gravi come sulle prime dava a temere.
Il generalissimo austriaco non si sentì abbastanza forte da arrischiarsi ad altri attacchi dopo la ben contrastata vittoria (se pur vittoria poteva chiamarsi) e, salvo qualche piccola ricognizione, si tenne nel quadrilatero.
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Il 1° luglio ricevuto il rinforzo di tre dei cinque reggimenti che si stavano organizzando, il generale Garibaldi, lasciato buon presidio a Brescia ed a Lonato, disponeva il movimento in avanti per riprendere, con nuovo sangue dei suoi, le posizioni che gli era stato ordinato dì abbandonare.
Il giorno 2 di luglio il colonnello Corte ebbe l'ordine di muovere verso Rocca d'Anfo. La sera pernottava a Vestone ed alla mattina riprendeva la marcia. Verso il mezzogiorno veniva avvertito che una compagnia di bersaglieri, comandata dal capitano Evangelisti e sotto la direzione del capitano di Stato Maggiore Bezzi aveva ricevuto ordine di girare attorno alla Rocca e di(117) piombare dalla cima dei monti sugli austriaci che occupavano S. Antonio e le falde orientali di Monte Suello.
Arrivata la colonna in prossimità di S. Antonio venne attaccata dai Cacciatori austriaci, appostati sulle falde del monte e distesi lungo lo stradale. Ma non per questo i nostri rallentavano la marcia. Arrivati sulle alture vi prendevano posizione e piazzati 4 cannoni aprivano contro gli austriaci un fuoco così ben nutrito da obbligarli a ritirarsi sul Monte Suello.
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