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      Il 5° reggimento si collocava a Tiarno di Sotto, spingendo i suoi avamposti fino a Bezzecca.
      Era necessario impedire al nemico(121) che si trovava dietro i monti, d'avanzare per la valle di Concei, giacchè superando Bezzecca avrebbe tagliato fuori il 2° reggimento, respinto probabilmente gli altri alle gole d'Ampola, e ponendosi nelle montagne fra questa e Lardaro, avrebbe minacciato seriamente i fianchi delle due linee di operazione.
      L'attacco del giorno seguente provò che tale appunto era il progetto tattico del nemico.
      Il generale Haug prevedendo questo disegno piantò il suo quartier generale a Bezzecca, incaricando Pianciani di portare a Garibaldi il suo rapporto.
      Il generale Garibaldi arrivava in fretta e poneva il suo quartier generale a Tiarno e subito ordinava che un battaglione del 5° occupasse i villaggi della valle di Concei, e si collocasse nelle case onde meglio respingere l'avanzarsi del nemico. Ordinava che un altro battaglione prendesse buona posizione sul Tratt e sull'altura di faccia a Bezzecca per chiudere lo sbocco verso Pieve; gli altri due battaglioni del 5° pronti al far del giorno per guarnire i monti a dritta ed a sinistra della valle di Concei: queste disposizioni, però, non furono eseguite colla prontezza e coll'esattezza necessarie, per cui il battaglione mandato sul monte di destra, trovata la posizione occupata dal nemico fu sperso e molti restarono prigionieri.
      La giornata del 21 cominciava così con triste preludio.
      Gli austriaci con grosse forze comandate dallo stesso generale Kühn si accingevano a furioso attacco.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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