Il generale Haug comprese subito che la sua diritta era insostenibile, sebbene vi avesse fatto collocare dal Pianciani tutto quello che vi era di disponibile: mandava quindi il Pianciani stesso ad informarne Garibaldi e lo incaricava di ordinare a Menotti di portarsi col suo 9° reggimento rapidamente sul monte di sinistra, e che il 2° reggimento avesse avanzato dal Pieve circa un chilometro e mezzo in appoggio della destra. Se questo movimento si fosse effettuato come era ordinato, il nemico ne sarebbe rimasto accerchiato. Ma il 2° reggimento non si mosse e l'esito mancò.
Si dovette però alla fulminea esecuzione della disposizione datagli, e al coraggio insuperabile del colonnello Menotti Garibaldi, se la vittoria finì per essere dei garibaldini.
Il colonnello Chiassi per porre riparo al tardato movimento del 5° ed alla mancata mossa del 2° reggimento si avventò contro il nemico con furia irresistibile(122); alla carica fulminea il nemico s'arresta, cede ed accenna a ritirarsi in disordine, quando nel momento decisivo l'eroico Chiassi è colpito a morte.
Al vedere caduto il loro comandante i nostri rallentano l'offesa, ondeggiano, incominciano a dare indietro e a disordinarsi. In quel momento giungeva sul posto il generale Garibaldi in carozza, ed abbracciato col suo colpo d'occhio sicuro il campo di battaglia, mandava avviso a Menotti di scendere dall'altura col suo 9° reggimento, per approntarsi a disperato attacco.
In pari tempo ordinava che si raccogliessero gli avanzi del 5° reggimento e con quante altre truppe può avere sotto mano, e coi bersaglieri che avevano fatto prodigi di valore, dava le disposizioni per una disperata e decisiva lotta affine di sloggiare gli austriaci.
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