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      Così la vittoria, con tanto accanimento contrastata fu violentemente strappata su tutta la linea.
     
     
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      Il 5 luglio, il generale portava il suo quartiere Generale da Rocca d'Anfo a Bagolino.
      Il 7 luglio i garibaldini respingevano una forte ricognizione della brigata Thoun, che si era spinta fino a Lodrone, e tre giorni dopo ributtavano brillantemente un secondo attacco di quella brigata, e sotto gli occhi di Garibaldi, la mettevano in fuga.
      Intanto la flottiglia del Lago di Garda non stava inoperosa.
      La flottiglia austriaca, che poteva considerarsi padrona assoluta del lago perchè molto poderosa, tenevasi tra Bardolino e Garda alla punta di S. Vigilio sotto la protezione di quei forti. Elia con la sua cannoniera "Torrione" si portava a molestarla sotto il tiro dei forti, prendendola a bersaglio col suo cannone, ritirandosi quando vedeva che le navi austriache abbandonavano le àncore per inseguirlo, tenendo avanti il nemico diritta la prua corazzata, ordinando macchina indietro a poco a poco, con la lusinga di poterle attirare sotto i forti di Salò. Tentativi vani!
      Il 15 di luglio si addivenne alla formazione regolare delle brigate, come alla proposta del generale Garibaldi portata al Ministero dal colonnello Elia.
      Vennero formate così:
     
      la Brigata 2° e 7° reggim. magg. gen. Haug
      2a " 4° e 10° " " Pichi
      3a " 5° e 9° " " Orsini
      4a " 1° e 3° colonn. brigad. Corte
      5a " 6° e 8° " " Nicotera


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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