Il brigadiere Nicotera aveva ordinato al 4° battaglione di slanciarsi ad occupare le alture di la del Chiese; prima peṛ che il battaglione giungesse al ponte, l'artiglieria nemica comincị a fulminarlo e una grossa colonna di austriaci si distendeva di corsa sulle alture di faccia al ponte ed al villaggio di Cimego.
Il maggiore Lombardo comandante il 1° battaglione del 6° reggimento, destinato alla riserva, visto il pericolo che correva il 4°, corre di moto proprio al 3° battaglione che stava allo sbocco del villaggio e gridando "avanti" trasse seco i volontari e primo si lancị sul ponte ove cadde fulminato. Una palla gli aveva traversato il cuore.
Il Nicotera volle ad ogni costo allontanare il nemico da quelle alture; a questo scopo ordinava al 4° battaglione di scacciarnelo. Si mise alla testa del battaglione il valoroso tenente colonnello Pais-Serra, il quale ordinava si attraversasse il fiume a guado e con grande ardimento, i bravi si slanciano sulle alture sotto il fuoco micidiale del nemico.
I garibaldini fecero sforzi eroici per snidare il nemico dall'elevata posizione, ma dovettero cedere a forze tanto prevalenti e sempre combattendo ritirarsi protetti dall'artiglieria.
Intanto altre masse austriache venivano ad assalire le alture di Narone, per battere la nostra sinistra; il capitano Bennici sostenne con grande valore il combattimento sulla vetta del Narone, ma visto il pericolo di essere avviluppato da forze tanto superiori, dovette ritirarsi colla sua compagnia volante e la 3a compagnia bersaglieri.
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