Sono le 4 e siamo padroni di Monterotondo, meno il palazzo in cui si sono rifugiati i zuavi, antiboini e svizzeri.
Abbiamo in mano molti trofei della vittoria, cavalli, armi e prigionieri.
Monterotondo, 26 ottobre 4 ant.
G. Garibaldi".
ORDINE DEL GIORNO
Anche in questa campagna di Roma i valorosi volontari hanno compito il loro glorioso Calatafimi(131); temporali, nudità, fame quasi da non credersi sostenibili, non furono capaci di scuotere il brillante loro contegno.
Essi assaltarono una città murata, colle porte barricate e cannoni per difenderla, guernita dagli esperti tiratori che i preti regalano agli italiani da tanti secoli, con uno slancio di cui l'Italia può andare superba!
Dio benedica questi generosi.
Monterotondo, 26 ottobre.
G. Garibaldi".
Al Comitato Centrale di Roma:
Cari Amici
Dopo l'assalto e la presa di Monterotondo ci siamo spinti sino a sei miglia da Roma, ove ci troviamo ora.
Dei nemici non abbiamo notizie. Se la spedizione francese è vera, spero vedere ogni italiano fare il suo dovere.
Casina S. Colomba, 27 ottobre.
G. Garibaldi".
Il 24 ottobre Acerbi assaliva Viterbo, ma nonostante il valore spiegato dai suoi, nel quale primeggiò il bravo Napoleone Parboni che l'Acerbi promoveva maggiore, fu necessità desistere dall'attacco.
Il giorno 26 i ponteficii abbandonavano Viterbo e l'Acerbi se ne impadroniva senza colpo ferire. Nella giornata del 24 si distinse anche il capitano Greco, siciliano.
Il Nicotera che aveva per obiettivo Velletri ebbe un serio e micidiale combattimento a Monte San Giovanni, ove cadeva l'eroico Di Benedetto con ben ventidue valorosi compagni; il 28 il Nicotera prendeva la sua rivincita a Frosinone, ove fugava il nemico cagionandogli forti perdite ed il 30 occupava Velletri.
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