- Qui tutto va bene.
- Interventi o non interventi, bisognerà compiere l'unificazione della patria.
A Tivoli troverete Pianciani con un battaglione.
Scrivetemi subito.
Monterotondo 31 ottobre.
G. Garibaldi.
Col ritorno a Monterotondo una gran parte di volontari disertarono le loro file per ritornare alle loro case, tantochè alla sera del 2 novembre all'appello neppure la metà delle forze si trovò presente.
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Garibaldi, commosso per l'eroica morte di Enrico Cairoli e dei suoi prodi, scriveva il seguente ordine del giorno.
Volontari italiani!
La Grecia ebbe i suoi Leonida, Roma antica i suoi Fabi, e l'Italia moderna i suoi Cairoli, colla differenza che con Leonida e Fabio gli eroi furono trecento: con Enrico Cairoli essi furono settanta, decisi di vincere o morire per la libertà italiana.
Nella notte del 22 al 23 del passato mese, 70 prodi comandati da Enrico e Giovanni fratelli Cairoli, ardirono, pel Tevere, gettarsi fin sotto le mura di Roma, col magnanimo pensiero di portare soccorso d'armi e di braccia al popolo romano combattente.
A ponte Molle non vedendo i segnali convenuti, sostarono. Giovanni Cairoli spedito in ricognizione riferiva cessata la pugna in Roma.
Ritirarsi o morire". Quei generosi preferirono la morte.
Si asseragliarono in S. Giuliano, e quivi, uno contro quattro, armati di soli revolvers, questi prodi, operando miracoli di valore, di gloria imperitura coprirono un'altra(134) volta il nome italiano.
Attaccati da due compagnie di zuavi e antiboini, intrepidamente ne sostennero l'urto.
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