Portarono è vero dei prigionieri - ma anche questi con frode perchè violarono i patti della capitolazione segnata col comandante del Castello, i quali sancivano che tutti i garibaldini che si trovavano nel Castello e nelle case di Mentana dovevano essere compresi nella capitolazione e lasciati liberi di ritornare alle loro case.
Per dare un'idea di come si svolse una parte dell'azione, ecco il rapporto del colonnello Elia al generale Fabrizi:
Rapporto del Comandante la 6a Colonna
al capo di Stato Maggiore del Comando Generale
Generale Nicola Fabrizzi.
Ancona, li 12 novembre 1867.
Generale,
Rispondo all'invito diretto dalla S. V. a tutti i comandanti di Colonne che si trovarono presenti al combattimento di Mentana, inviandole questo rapporto sulla parte avuta nel combattimento suddetto, dalla 6a colonna da me comandata.
Alle ore 11 1/2 a. m. del 3 corrente mossi da Monterotondo alla testa della Colonna seguendo l'ordine di marcia prescrittami dal Comando Generale con ordine del giorno della sera precedente.
Le mie forze, molto diradate dopo il ritorno a Monterotondo, si componevano del 18° Battaglione, ridotto a 195 uomini, comandato dal maggiore Perlach Pietro, del 19° comandato dal maggiore Cesare Ghedini forte di 200 uomini, del 20° battaglione comandato da Cesare Bernieri forte di 340 uomini, rimasto a Monterotondo agli ordini del Comandante di quella piazza colonnello Carbonelli.
Giunto al paese di Mentana verso la 1 p. m. dovetti fare alto essendomi impedita la marcia dai volontari della 3a colonna, che ci precedeva, comandata dal colonnello Valzania, i quali con un'ordinata contromarcia a sinistra passando avanti il nostro fronte si portavano a prendere posizione sulle colline a sinistra del paese.
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