Pagina (395/508)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il comandante la 6a colonnaCol. A. Elia.
     
      Dopo il sanguinoso combattimento e la ritirata, il generale fu per lungo tempo deciso a continuare la resistenza in Monterotondo. Non voleva sentire parlare di ritirata "La nostra bandiera é Roma o Morte. Non siamo andati a Roma dobbiamo morire qui!" diceva. Ma i comandanti di colonna, credettero loro dovere d'insistere nell'interesse della patria, e vollero che l'Elia assumesse l'incarico del tentativo ad essi fallito.
      Fu con fatica che Elia poté persuadere il generale, che la vita sua e dei suoi doveva essere conservata all'Italia. Il generale scosso domandò se Fabrizi, Menotti e Ricciotti erano rientrati, ed avendo Elia risposto affermativamente, questi gli diede l'incarico di ordinare la ritirata su Passo-Corese. La ritirata fu eseguita senz'essere punto molestata e si passò la notte sul territorio ancora tenuto dal papa per virtù dell'intervento dei soldati dell'imperatore dei francesi.
      Quando al mattino il generale entrava nel territorio italiano, il primo che gli si presentò fu il colonnello Caravà, già suo ufficiale, allora comandante del 4° granatieri di guardia al confine, il quale durante la campagna si era fraternamente interessato, in tutti i modi possibili, permessigli dalla disciplina, de' nostri sbandati e dei nostri feriti. Garibaldi gli porse la mano e gli disse:
      Colonnello, siamo stati battuti, ma potete assicurare i nostri fratelli dell'esercito che l'onore delle armi italiane è salvo
      .
      Eloquente epigrafe di quella campagna, che, nel 1899 ebbe il battesimo di riconoscimento, allorchè per volontà del parlamento fu riconosciuta campagna nazionale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





Elia Monterotondo Roma Morte Roma Elia Elia Italia Fabrizi Menotti Ricciotti Elia Passo-Corese Caravà