Nobile sangue italiano fu versato sul suolo francese ed è titolo di gloria il rammentare, che l'unico trofeo che si conserva in Francia di quella guerra disastrosa, è la bandiera del 61° reggimento prussiano strappata sotto un grandinare di palle dai garibaldini, comandati da Ricciotti Garibaldi.
Ecco quello che Garibaldi dice nel suo libro: "Memorie Autobiografiche" della Campagna di Francia. "Il governo della difesa nazionale, composto di tre onesti individui meritevoli della fiducia del paese, mi accolse perchè imposto dagli avvenimenti, ma con freddezza(140); coll'intenzione manifesta di volersi servire del mio povero nome, ma non altro; privandomi dei mezzi necessari a che la cooperazione mia potesse riuscire utile.
Gambetta, Cremieux, Glain-Bizoin individualmente furono con me gentili; ma il primo, più di tutti, da cui avrei dovuto aspettarmi un concorso energico, mi lasciò in abbandono durante un tempo prezioso.
Nei primi di settembre 1870 fu proclamato il governo provvisorio in Francia, ed io il 6 di quel mese offrii i miei servizi a quel governo; e quel governo stette un mese senza rispondermi; tempo prezioso in cui si sarebbe potuto far molto, e che fu intieramente perduto.
Solo ai primi di ottobre seppi che sarei stato accolto in Francia, ed il generale Bordone, a cui solo si deve la mia accettazione, venne a cercarmi in Caprera col piroscafo la Ville de Paris, capitano Condray, sul quale giunsi a Marsiglia il 7 ottobre.
Esquiros, prefetto dell'illustre città e la popolazione entusiasmata mi accolsero festosamente; un telegramma del governo di Tours mi chiamava immediatamente presso di sè(141).
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