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      Difatti il 21 gennaio il nemico ci attaccò dalla parte di ponente.
      Con forti posizioni, coperte da muri e ripe, con linee di tiratori a destra e a sinistra della strada maestra, e con trentasei pezzi di artiglieria collocati sulle formidabili posizioni di Talant e Fontaine, la nostra difesa riuscì brillantissima. La formidabile colonna che ci venne dalla parte di Parigi poteva ben chiamarsi una colonna di acciaio! Furono appena bastanti a fermarla i nostri trentasei pezzi infilanti la strada e varie migliaia dei nostri migliori tiratori, distesi dietro i ripari. L'attacco fu veramente formidabile; io vidi in quel giorno soldati nemici, come mai avevo veduti migliori. La colonna che marciava sulle nostre posizioni dal centro, era ammirabile di valore e di sangue freddo. Essa ci giungeva sopra, compatta come un nembo a passo non accelerato, ma uniforme, con un ordine ed una pacatezza spaventevoli.
      Questa colonna, battuta da tutte le nostre artiglierie in infilata e da tutte le linee di fanteria in avanti di Talant e Fontaine lateralmente alla strada, lasciò il campo coperto di cadaveri, e per varie volte riordinandosi nelle depressioni del terreno, essa ripigliava l'attacco, collo stesso ordine e pacatezza ammirevole.
      Che famosi soldati!
      Molto valore mostrarono pure i nostri in quella memoranda giornata e furono veramente degni dei nemici che ci assalivano.
      La battaglia durò dalla mattina sino al tramonto, con quanto accanimento fosse possibile da una parte e dall'altra e senza vantaggio marcato di nessuno.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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