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      Ma il tumulto cresceva colle ondate dei sopravenienti inseguiti e col grandinare delle palle. Era uno(171) spettacolo da squarciare il cuore! Quanti valorosi(172) ufficiali caddero non è(173) possibile dire. A fianco di Barattieri cadevano il colonnello(174) Nava e il tenente Chigi. Quando Barattieri(175) giunse nella convalle presso Rebbi-Arienni vi trovò il generale Ellena. Ivi chiamò a raccolta; fu raggiunto dal(176) tenente colonnello Musini, dal tenente Marchiori degli alpini, dal capitano Bedini, dal tenente Partini, dal tenente colonnello Violante, dal tenente Ribotti, dal capitano Grassi e da altri e riuniti qualche centinaio di truppe fra alpini, bersaglieri ed altre armi si organizzò la resistenza per far possibilmente arrestare la foga del nemico.
      Mentre questo succedeva alle brigate Albertone, Arimondi ed Ellena ecco quel che avveniva alla brigata Dabormida.
      Verso le 6 la testa della brigata si fermava sul ciglio del colle Rebbi-Arienne. Il generale Dabormida dopo di avere mandato avviso al comando che occupava il colle senza avere potuto mettersi a contatto coll'Albertone, proseguiva oltre solo accompagnato dal capitano Bellavita suo aiutante di campo e dal tenente Piva suo ufficiale d'ordinanza, allo scopo di formarsi una idea del terreno sul quale avrebbe dovuto operare, mentre la brigata prendeva formazione di(177) ammassamento sul colle; intanto che il battaglione De Vito di avanguardia marciava più innanzi per vedere di trovare il contatto colla brigata Albertone.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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