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      (Bravo!)
      Era buono. Sì, buono di quella bontà che è il compendio di tutte le virtù; di quella bontà che riunisce e rispecchia le più eminenti doti dell'intelletto e del cuore in tutti i rapporti della vita morale e civile. (Benissimo!)
      Era buono; e lo provò prima ancora di assumere le alte responsabilità della Corona, conformando tutta la sua vita alle austere discipline del dovere, assecondando con sentimento di devozione la volontà del padre, seguendone fedele gli esempi e avventurando la vita con lui e col fratello sui campi di Lombardia per la causa italiana. (Benissimo! Bravo!)
      Io non ambisco - così Egli diceva ai rappresentanti della Nazione, nell'atto di cingere la Corona: Io non ambisco che meritare questa lode: EGLI FU DEGNO DEL PADRE
      . E nella omerica semplicità di queste parole Egli scolpiva tutto l'animo suo. (Approvazioni).
      Era buono; e lo provò durante i ventidue anni di regno, non ismentendo mai quella che fu la costante preoccupazione di tutta la sua vita; di mantenere, cioè, fede rigorosa alle istituzioni. Re costituzionale, egli non si lasciò mai sedurre dal pensiero di potersi in qualche modo porre in contrasto con quell'indirizzo di Governo che gli poteva essere segnato dalla volontà della nazione. Religioso osservatore della legge, egli sentiva tutti i doveri che si impongono al Sovrano nell'alto ufficio che gli è affidato, di essere moderatore imparziale fra l'urto dei partiti che intendono a fecondare con nuovi elementi l'attività politica ed economica dello Stato.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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