(Vive approvazioni}.
No; il Re non muore (Prolungati applausi e grida ripetute di: Viva il Re!) e il sangue dei martiri fortifica la fede dei superstiti. (Prolungati applausi).
Il Re non muore; Umberto rivive nel figlio suo. Vittorio Emanuele III raccoglie la Corona insanguinata per continuare imperterrito e con la stessa fede quella missione di pace e giustizia, che l'Augusto suo Genitore si era prefisso. (Vive approvazioni). Contro questa legge indefettibile, della continuità giuridica e morale della Monarchia, che la coscienza del popolo ha con mirabile concordia riconosciuta, non vi è opera di sette, non vi è opera di violenti che possa prevalere. (Vivi e prolungati applausi - grida ripetute di: Viva il Re!)
Grandi doveri però c'incombono, ai quali la nostra coscienza non può mancare. Noi sentiamo che la vita morale della Nazione è turbata da dissesti morbosi; noi sentiamo che vi è nell'organismo sociale qualche cosa che fallisce alla regolarità e sincerità delle sue funzioni. Al più grande dei delitti del secolo, perpetrato su di una pubblica piazza assiepata di popolo e contro la più nobile delle vite, si collegano responsabilità morali più o meno dirette, più o meno prossime che possono dipendere dagli imperfetti organismi della nostra vita giuridica ed amministrativa. (Vive approvazioni).
Bisogna richiamare il paese all'osservanza rigorosa della legge. (Vive approvazioni - applausi). Bisogna modificare, correggere i nostri istituti educativi, far penetrare nelle masse il sentimento del dovere; richiamarle agli alti ideali della patria e della famiglia; dare a tutti e in tutto quella giustizia che è il supremo bisogno dei popoli.
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