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      Amici, compagni, sacre legioni di combattenti, come appaiono lontani i tempi nei quali vibrava così piena, così fulgente, così feconda la giovinezza dei nostri cuori e la visione bella dell'Italia sorgente! Quanto appaiono lontani! e come sono diversi da quelli d'ora.
      Eppure anche oggi non mancano alti e nobili ideali che s'impongono alla mente ed al cuore delle nuove generazioni!
      Per noi, vecchi - nessuna cosa quaggiù, fu ed è più cara della patria! neppur la famiglia che è pur tanta parte di noi stessi.
      L'Italia - una - indipendente - forte - fu il nostro ideale - e nessun sagrifizio ci parve abbastanza grande perchè questo ideale fosse raggiunto.
      E Voi giovani non sarete da meno dei vecchi padri vostri - come noi - voi pure sentite nell'anima agitarsi prepotente l'amore della patria - voi pure sentite che la terra sacra a cui natura pose i confini che Dante scolpì nel verso immortale, aspetta anche qualche cosa da Voi - Voi sentite che dal monte e dal mare sospirano cuori fraterni, invocanti libertà di lingua, di costumi e di coscienza e comprendete che non è piccolo ideale il completare la grand'opera che fu cementata col sangue dei padri vostri!
      Col progredire dei tempi è giusto che nuovi problemi si agitino; che nuove correnti siano determinate dalla forza e dalla fede dei giovani - ma ciò deve raggiungersi senza rinnegare quello che è fondamento alla vita delle Nazioni; la custodia gelosa delle conquiste fatte; l'autorità sempre ferma contro coloro che in un campo o nell'altro cercano minare la sicurezza della patria e diminuirne il sentimento o la dignità.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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