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      La famiglia del borghese decade naturalmente con l'eliminazione di questo suo proprio completamento ed entrambi scompaiono con la scomparsa del capitale.
      Voi ci rimproverate di voler abolire lo sfruttamento dei bambini da parte dei loro genitori? Confessiamo questo crimine.
      Ma voi dite che noi aboliamo i rapporti più cari sostituendo con l'educazione sociale quella impartita a domicilio.
      E forse che la vostra stessa educazione non è determinata dalla società? Dai rapporti sociali nel cui ambito voi educate, dall'interferenza più o meno diretta o indiretta della società per mezzo della scuola e così via? Non sono i comunisti a inventare l'intervento della società nell'educazione; ne cambiano solo il carattere, sottraggono l'educazione all'influsso di una classe dominante.
      Gli stereotipi borghesi sulla famiglia e sull'educazione, sull'affettuoso rapporto fra genitori e figli, diventano tanto più nauseanti quanto più per i proletari vengono spezzati tutti i vincoli familiari e i figli sono trasformati in semplici articoli di commercio e strumenti di lavoro.
      Ma voi comunisti volete introdurre la comunanza delle donne!
      , strepita in coro contro di noi l'intera borghesia.
      Il borghese vede in sua moglie un puro strumento di produzione. Egli sente dire che gli strumenti di produzione devono essere sfruttati in comune e non può naturalmente fare a meno di pensare che il destino della comunanza toccherà anche alle donne.
      Non gli viene in mente che si tratta proprio di abolire la posizione delle donne come puri strumenti di produzione.


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Il Manifesto del Partito Comunista
di Karl Marx e Friedrich Engels
pagine 77