In termini positivi questo socialismo vuole però o ricostituire gli antichi mezzi di produzione e di scambio e con essi gli antichi rapporti di proprietà e la vecchia società, o rinserrare nuovamente, di forza, entro i vincoli dei vecchi rapporti di proprietà, i moderni mezzi di produzione e di scambio che liquidano e non potevano non liquidare proprio quei vecchi rapporti. In entrambi i casi questo socialismo è reazionario e utopistico.
Corporazioni nella manifattura ed economia patriarcale nelle campagne: queste sono le sue ultime parole.
Nel suo ulteriore sviluppo questa corrente, dopo tanta eccitazione, si è spenta in una vile atonia35.
c) Il socialismo tedesco, ovverosia il "vero" socialismo
La letteratura socialista e comunista francese, sorta sotto la pressione della borghesia egemone, e che è l'espressione letteraria della lotta contro questa egemonia, fu importata in Germania proprio quando la borghesia cominciava la sua lotta contro l'assolutismo feudale.
Filosofi tedeschi, mezzi filosofi e anime belle si impadronirono avidamente di quella letteratura, solo dimenticando che le condizioni di vita francesi non erano immigrate in Germania insieme a quegli scritti. Nell'impatto con la situazione tedesca la letteratura francese perse ogni significato pratico immediato e assunse un aspetto puramente letterario, fino a dover apparire come oziosa speculazione sulla società vera36, sulla realizzazione dell'essere umano. Allo stesso modo le rivendicazioni della prima rivoluzione francese avevano avuto per il filosofo tedesco del XVIII secolo solo il senso di rivendicazioni generali della "ragion pratica", e l'espressione della volontà della borghesia rivoluzionaria francese aveva per loro il senso di leggi della pura volontà, della volontà come deve essere, della volontà veramente umana.
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