40 Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865), socialista anarchico francese, nacque nella città di Besançon in una famiglia di artigiani, piccoli proprietari e commercianti. Intervenuto nella rivoluzione del 1848, nello stesso anno divenne deputato, e nel marzo 1849 fu condannato a tre anni di carcere per ingiurie al Capo dello Stato. Da posizioni anarchiche Proudhon attaccò in numerose pubblicazioni e interventi pubblici, nei quali fece sfoggio di una formidabile oratoria, l'intera classe di governo e persino l'esistenza stessa dello Stato, proclamandosi nel contempo a favore del federalismo e, con notevole capacità premonitrice, dei sindacati. Marx polemizzò veementemente con la tesi proudhoniana esposta in Philosophie de la misére (1846). Come motto Proudhon scelse destruam et aedificabo: la distruzione sarebbe l'anarchia, mentre la ricostruzione sarebbe il mutualismo e il federalismo.
41 Nelle edizioni tedesche del 1872, 1883 e 1890 compare invece: "e".
42 Nelle edizioni tedesche del 1872, 1883 e 1890 compare invece: "Il socialismo della borghesia".
43 François-Noël Babeuf (1760-1797), rivoluzionario e comunista francese, nacque in Piccardia. Svolse un'incessante attività di agitazione politica, giungendo a dirigere il giornale Le défenseur de la liberté de la presse, dove firmava i propri articoli sotto lo pseudonimo di Gracchus, in memoria dei famosi fratelli romani. Sostenendo, in nome degli interessi del proletariato, la teoria giacobina di Robespierre, Babeuf, in collaborazione con Buonarroti e altri compagni, tracciò le linee maestre di una "cospirazione degli Eguali" volta a instaurare un sistema "giusto", comunista, secondo una concezione esplicitamente non utopica.
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