Gran parte di costoro, a tal punto dà peso alle proprie cerimonie e a minute tradizioni umane, da ritenere che un solo cielo non sia premio adeguato a meriti così grandi; e non pensano che Cristo, non facendo alcun conto del resto, chiederà loro se hanno osservato il suo unico precetto: la carità. Allora uno esibirà il pancione gonfio di pesci d'ogni specie; un altro rovescerà al suo cospetto centinaia di moggi di salmi. Un altro ancora farà il conto degli infiniti digiuni; se poi tante volte ha rischiato di scoppiare, è stato per quell'unico pasto che si concedeva... dopo. Altri ancora mostrerà il mucchio delle cerimonie a cui ha partecipato, tanto greve che a malapena potrebbero trasportarlo sette navi da carico. Qualcuno si vanterà di avere oltrepassato i sessant'anni senza toccare denaro, se non con le mani protette da due paia di guanti. Chi produrrà la cocolla tanto sporca e grassa che neanche un marinaio se ne gioverebbe. Chi ricorderà di avere fatto per più di undici anni la vita dell'ostrica, sempre attaccato allo stesso luogo; e chi si farà un merito della voce divenuta rauca per l'ininterrotto cantare, o del rimbecillimento derivato dalla vita solitaria; altri ancora della lingua resa torpida dal voto del silenzio. Ma Cristo, interrompendo queste vanterie che altrimenti rischierebbero di non finire più, "Di dove viene, dirà, questa nuova schiatta di Giudei? Riconosco per mia una legge sola, e solo di questa non si fa parola. Pure, una volta, con aperto linguaggio, e non in forma di parabola, ho promesso l'eredità del padre mio non alle cocolle, non alle giaculatorie ed ai digiuni, ma alle opere di carità. Non conosco questa gente che esalta continuamente i propri meriti; dato che vorrebbero sembrare anche più santi di me, occupino, se vogliono, i cieli dei seguaci di Abraxas, o si facciano edificare un nuovo cielo da coloro le cui meschine tradizioni anteposero ai miei precetti".
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