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      Quanti libri conserveremmo ancora se l’intolleranza cristiana e mussulmana non gli avesse distrutti sia grattando le pergamene sia scaldandosi i bagni con i volumi della Biblioteca di Alessandria.
      La terza cosa che rovescia lo spiritismo è la proibizione che la sacra Scrittura impone di praticarlo atto che rappresenta un delitto; è un infrazione alla divina legge una retrocessione verso il paganesimo e un porre un mediatore fra Dio e la creatura un ritorno come conclude il dotto pastore alle pratiche cattoliche alle invenzioni del papismo. Quest’ultima parte della prima conferenza seminata di frasi sonore di pericoli di esempi riguarda appena gli spiritisti essa è fatta per quei fratelli che avessero la volontà di provare; è una copia identica di quello che fanno i preti cattolici quando descrivono le pene dell’inferno e l’aspetto del diavolo; promuovere la paura per raccoglierne gli effetti; arte già adoperata da quei sacerdoti antichi che battevano sulla lamiera per far sentire i furori divini.
      Anche la meschina insinuazione di dire che i medium s’interpongono fra la creatura e Dio non merita di esser discussa è la prima volta che simile assurdità fu detta e da quelli che confutarono lo spiritismo omisero sempre di porgere sì debole ragione perchè sapevano benissimo che una comunicazione scritta direttamente da Dio non potrebbe esser mostrata che da un pazzo. Pur tuttavia il merito di parlare e di ascoltare la divinità appartiene tutt’affatto ai sacerdoti di tutte le religioni essi si assumono anche la prerogativa di spiegare ed interpetrare “la Parola”.


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Lo Spiritismo
di Gino Fanciullacci
Cellini Firenze
1884 pagine 37

   





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