Al presente stando anche a quei fenomeni che non si negano
cioè alle tavole che si muovono
ai picchi che si ascoltano
quelli danno la dimostrazione che un agente dotato d’intelligenza e di volontà ha il potere di disporre delle forze cosmiche che lo circondano
di servirsi di queste per comunicare con noi
di rispondere a questioni a lui rivolte o emetterne delle proprie. Un agente che ha intelligenza e volontà
non può chiamarsi che un essere
dovendosi riconoscere in quello una personalità
benchè non rivesta organismo corporeo
a meno che non sia il Diavolo
per chi lo crede.
Da questo si può facilmente spiegare
perché l’uomo sia stato portato a spingere gli sguardi oltre i limiti del mondo sensibile; non sodisfatto delle infallibili rivelazioni
batte l’ala del pensiero per vie inesplorate
e vuol sapere
saper sempre
senza mai cessare.
L’uomo come viene definito anche dai biblici
rappresenta il più grande atto della creazione. Egli deve le sue conquiste a sforzi continuati
ed acerbe lotte a corti riposi. È il Prometeo della favola
che vuol rapire il fuoco celeste
liberarsi dai legami che gli cinse il mistero
vuol sapere perché vive
dove e come. Alle molte domande gli rispose la fede
poi questa mascherata dell’impostura cambiò foggia e parola
e la disillusione fe’ ricadere nel dubbio l’irrequieto spirito umano.
L’umanità assiste giornalmente a gente che viene a gente che va
fra la culla e la bara un’interruzione di tempo
corto periodo che si denomina vita.
Che gli uomini più elevati abbiano presentito che lo spirito esiste senza averne le prove
lo attestano i loro scritti
ispirati al più alto concetto della vita futura.
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Diavolo Prometeo
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