E per ultimo diciamo a quegli uomini che non vogliono cedere
e pretendono di conservare la superstizione dopo che la fede fu scossa
diciamo apertamente che la ragione ormai emancipata
combatte la colpa ma col dimostrarne la responsabilità
demolisce il Satana
trista figura del Medio Evo per la riabilitazione mediante l’espiazione e non per la Grazia
il vendicatore Jehova
ideale degli schiavi
definito in un Architetto di grandi leggi
immutabili come il suo pensiero
non soggetto a pentimenti e furori.
Tra le infallibilità che ruinano non ha più forza l’autorità delle vecchie leggende; le scissure religiose scuoprirono le vicendevoli colpe
e dettero campo di analizzarne gli effetti; il quotidiano esempio svelò la cupidigia del sacerdozio.
E a quel dire
che allo spiritismo si danno in braccio quegli uomini bramosi di novità
di eccitanti
di portenti
quando sono privi di una fede chiara e salda; rispondiamo che se lo spirito umano è irrequieto e peritante
ciò non succede perchè egli abbia abbandonata la verità
ma perchè sa e per lo meno sospetta di non averla ancora posseduta
se non in misura assai microscopica
ed è naturale adunque che spinga lo sguardo a cercarla con ansia
trepidazione e circospezione.
In ciò al disopra delle pretese rivelazioni sta il divino intuito che ogni uomo infiamma
e questo
latente resta negli uni
brucia in altri
e finalmente nei giganti
scoppia. È allora che le superstizioni sieno pure venerate e venerabili per età o per ragioni di fini
cessano di essere ostacolo alla umanità
cedono all’impeto dell’esplosione
e l’uomo avanza un passo
fa un gradino lungo la scala infinita delle sue perfezioni.
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