I pavimenti erano a mosaico e rappresentavano varii episodii della guerra di Troia Ŧessendo l'artifizio in ogni cosa maraviglioso, e per la struttura e per la copertura e per le porte e per le finestreŧ.
Sulla tolda erano spazii riservati per gli esercizii ginnastici, e lungo tutta la nave sopra coperta passeggi e teatri e giardini con condotte di acqua per il mantenimento delle piante. Un alloggiamento sontuosissimo era riservato ai piaceri pių intimi, e questo, fornito di tre letti, aveva il pavimento di agata, le pareti di cipresso, le porte d'avorio e di cedro, ed il tutto ornato di pitture e di statue: e statue pure in forma di cariatidi alte sei braccia dividevano i piani della nave.
Nč mancavano la biblioteca con un orologio, fattura esso pure di Archimede (e nel quale parve a taluno di poter ravvisare un esemplare della Sfera della quale diremo tra poco), il bagno, le cisterne, le peschiere, e le stalle per numerosi cavalli. Alla difesa ed all'offesa provvedevano otto grandi torri, due alla poppa, due alla prora, quattro nel mezzo, e cadauna di esse era occupata da quattro armati e da due arcieri che avevano sottomano gran provvista di pietre e di freccie; ed oltre a questo erano baliste capaci di lanciar sassi e saette lunghe dieciotto piedi alla distanza di centoventicinque passi, senza contare altri apparati bellici tra quelli che si puō dire fiorissero tra le mani di Archimede.
Tre erano gli alberi della nave, il pių alto dei quali dovette farsi venire dalla Bretagna, non essendosi trovato nč in Sicilia nč pių vicino un fusto di tanta altezza; quattro le ancore di legno ed otto di ferro.
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Archimede
di Antonio Favaro
Formiggini Editore Roma 1923
pagine 63 |
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