Pagina (35/58)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Galileo, il quale di queste informazioni a lui tanto avverse aveva avuto sentore, non volle sotto l'impressione di esse tornarsene a Firenze, ed incoraggiato dalla benevola accoglienza fattagli dal Papa in una speciale udienza, ottenne di poter prorogare il suo soggiorno in Roma. Ma il Guicciardini continuava ad insistere perchè fosse richiamato, finchè, avendo fatto balenare lo spauracchio di un qualche stravagante precipizio, nel quale avrebbe finito per cadere, ottenne ch'egli fosse formalmente invitato a far ritorno a Firenze. Siccome però in Toscana ed a Venezia era corsa voce che il Sant'Uffizio avesse costretto Galileo ad abiurare, e per di più lo avesse punito con varie penitenze, questi, prima di partire, pregò il cardinale Bellarmino che si compiacesse di rilasciargli una dichiarazione dalla quale risultasse come le cose erano realmente seguite. Esaudita tale domanda, addì 4 giugno Galileo riprese la via di Firenze.
     
      VIII.
     
      Coi decreti, con i quali si conchiuse quello che nella storia è conosciuto col nome di "primo processo di Galileo", poterono illudersi i teologi di aver sepolta la tanto temuta dottrina, e di aver chiusa per sempre la bocca all'importuno suo apostolo. Il quale, ritiratosi di lì a poco sulle colline di Bellosguardo, parve tutto assorto negli studi per determinare più esattamente i periodi dei Pianeti Medicei ed applicarne la osservazione delle ecclissi alla determinazione delle longitudini in mare: proposta che già parecchi anni innanzi gli era balenata alla mente e che era stata e doveva essere anche in appresso oggetto di lunghe trattative col governo spagnuolo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Galielo Galilei
di Antonio Favaro
Bietti Milano
1939 pagine 58

   





Firenze Papa Roma Guicciardini Firenze Toscana Venezia Sant'Uffizio Galileo Bellarmino Galileo Firenze Galileo Bellosguardo Pianeti Medicei