Per le stesse ragioni la parete non puņ cadere, ma deve sempre rimanere in piedi o in terra. La palla spinta in alto non deve mai toccare la vōlta, e se la tocca non deve pił ricadere. Insomma, nulla deve cambiare. I sofismi sono stravaganti all'aspetto; ma nella sostanza sono fondati, e da due mille anni impugnano l'alterazione.
Concludiamo. Secondo la natura, il passato genera il presente, il presente genera l'avvenire: secondo la logica, il passato rende impossibile il presente, il presente rende impossibile l'avvenire.
Capitolo II
I RAPPORTI TRA I CORPI RENDONO IMPOSSIBILI I CORPI
L'azione che i corpi esercitano gli uni sugli altri, č contraddittoria quanto l'alterazione.
Per sč stessa l'azione non č che l'alterazione; chi agisce si įltera. Dunque il corpo attivo cessa di essere identico con sč stesso; esce di sč, si trasporta lą dove non č, la sua individualitą č fallita, la sua identitą violata. Nell'azione il corpo cessa di essere eguale a sč stesso; non havvi alcuna equazione tra il corpo e la sua influenza, tra l'oggetto e le sue proprietą, tra l'ossigeno e la combustione. Infine le deduzione č anch'essa violata, essendo impossibile di dedurre da un oggetto qualunque l'azione che esercita: in qual modo il moto proviene dai muscoli? in qual modo il nervo diventa la premessa della sensazione? Perchč l'occhio č l'antecedente della visione? L'oggetto e la sua azione sono termini distinti, termini che si escludono.
Lo stesso ragionamento si applica al corpo, che subisce l'azione.
| |
|