Dunque ogni essere contiene in potenza tutte le sue trasformazioni future; dunque contiene in sč medesimo il suo proprio destino. A che giova dunque l'azione esteriore? Il motore č inutile, il rapporto esteriore č annullato, il principio della reazione addentra e nasconde tutti i rapporti nel fondo di ogni oggetto. - Quando si suppone che ogni mobile contiene in sč il principio d'ogni suo moto, la logica vuole che contenga in sč il principio d'ogni sua alterazione, d'ogni sua trasformazione. Si applichi dunque l'ipotesi della reazione alla coesione, alle affinitą chimiche, all'attrazione, a tutte le forze, siano desse proprietą o qualitą. Secondo il principio della reazione, tutta l'azione che l'universo esercita sopra una data cosa, si troverą a priori in questa stessa cosa. Si dovrą dire: non č la terra, non č la pioggia, non č l'aria, non il sole che sviluppano questo germe e ne fanno un albero; il germe ha creato l'albero colle forze latenti della sua reazione; l'albero si č formato da sč e in questo modo ogni essere rende inutile l'universo; su questa via si giunge alla conclusione, che tutto č in tutto. Restituendo i rapporti alle cose si fa d'ogni cosa un universo, e quindi sotto altra forma la distinzione degli esseri resta distrutta. Dobbiamo adunque ripetere con Platone, che il rapporto rende dubbia ogni cosa.
Capitolo III
OGNI ESSERE Č PER SČ STESSO CONTRADDITTORIO
Abbiamo visto che l'alterazione viola la logica, che i rapporti tra le cose sono contraddittorii, v'ha ogni cosa prima d'alterarsi e isolatamente considerata, contiene la contraddizione nel fondo del suo essere.
| |
Platone
|