Finalmente, l'essere č il principio dell'identitā, la prima forma della logica: essa richiede che una cosa sia o non sia senza ammettere alcun mezzo. Qual'č la conseguenza dell'identitā applicata alla natura? Noi l'abbiamo veduta distruggere la natura. Tutto cambia nel mondo, e il cambiamento viola l'identitā delle cose, facendole essere e non essere ad un tempo. L'identitā sopprime la fusione, l'attrazione, l'urto, ogni rapporto, perchč affermando la distinzione delle cose, rende impossibile la comunicazione delle cose tra loro. L'identitā mette in conflitto le qualitā primarie colle qualitā secondarie della materia che si escludono vicendevolmente. Da ultimo, l'identitā mette in opposizione le condizioni delle cose colle cose stesse e nega lo spazio per mezzo del corpo, il tempo per mezzo del moto, la sostanza per mezzo della qualitā, la causa per mezzo dell'effetto. Perchč? per la ragione che le condizioni sono rapporti, materiali o immateriali poco importa: l'identitā, dopo di aver separate le cose, vuole che rimangano isolate, le une fuori delle altre, cioč senza rapporti. Dunque l'essere e il non-essere si combattono in tutti i punti del creato.
Capitolo XII
I CONTRARI
La contraddizione tra l'essere e il non-essere si ripete in tutti i generi, in tutte le forme dell'alterazione, la quale emerge sempre dai contrari. La luce č alterata dalle tenebre, il calore dal freddo, la salute dalla malattia, la ricchezza dalla povertā. La logica richiede che lā dove si manifesta la salute la malattia non si manifesti, che il calore respinga eternamente il freddo; eppure la natura si ribella contro questa logica necessitā. La logica esclude ogni mezzo tra i contrari, e nella natura tutto si mesce: la logica č schietta nelle sue deduzioni, afferma o nega, e nella natura ogni esistenza č immersa nelle transizioni, in cui non v'ha affermazione nč negazione, nč sė nč no, nč bene nč male, nč essere nč non-essere.
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