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      La propagazione della specie oltrepassò l'opera del pensiero, getta i popoli in balia delle circostanze prima che l'arte potesse dominare la fatalità, che impadronivasi degli uomini e facevali nemici gli uni agli altri. L'unità materiale fu infranta; ma l'unità intellettuale che trovasi nel fondo d'ogni popolo, deve supplirla nell'avvenire, domando la fatale ribellione delle cose per ricostituire l'umanità. A priori quest'opera è possibile e impossibile, secondo che noi la consideriamo sotto l'aspetto dei pensiero o della natura, del diventare o dell'essere, della potenza o del fatto. Il dilemma che resta senza soluzione sotto l'Impero della logica, si scioglie ogni giorno sotto l'impero della rivelazione. Anche prima di toccare l'ultimo termine della serie, ne presagiamo la soluzione provvidenziale in quella fraternità dei popoli che si riconoscono fra di essi, nell'unità dei buddismo, dell'islamismo e del cristianesimo. Benchè separati dai continenti prima di conoscere il dogma dell'umanità, noi lo vediamo attuarsi col mezzo del commercio, che riunisce i popoli dispersi, col mezzo dell'equilibrio politico, che abbraccia tutta la terra.
     
     
      FINE DEL VOLUME I
     
      SEZIONE SECONDA
     
      LA RIVELAZIONE DELLA VITA
     
     
     
      Capitolo I
     
      MANIFESTAZIONE DELLA VITA
     
      La rivelazione delle cose trovasi raddoppiata da una seconda rivelazione, quella della vita. Per sè le cose non hanno valore, la verità non ha senso, la ragione limitasi ad affermare ciò che è od a negare ciò che non è; rimane indifferente al bene e al male.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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