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      Quindi l'entusiasmo che si sviluppa nelle grandi assemblee, l'ispirazione dell'oratore che improvvisa, l'estro vittorioso del generale nel forte della mischia, il subito esaltarsi dell'eroismo si spontaneo nella folla. Siano gli uomini isolati, l'oratore perde la sua vena, l'attore perde l'accento della passione, le mosse del generale sono ridotte ad un meccanismo di formole strategiche, e l'eroe non potrebbe trovare un consigliere più egoista della solitudine.
      Così la rivelazione degli esseri risveglia in noi la seconda rivelazione assolutamente distinta, della vita; debole dinanzi alle cose inanimate, essa si sviluppa dinanzi la natura animata, e tocca al sommo quando l'uomo giunge al cospetto dell'uomo. Ogni oggetto provoca la manifestazione della vita: pure essa specialmente dipende dai due elementi della luce e del suono; soppressi questi due veicoli, la vita striscia solitaria attraverso gli oggetti, ridotta ai fremiti inarticolati dell'animalità: ed è che, moltiplicando il nostro contatto colle cose, la luce e il suono moltiplicano gli atti della nostra vitalità.
     
     
     
      Capitolo II
     
      LEGGI DELLA VITA
     
      La rivelazione della vita trovasi sottoposta alle leggi seguenti:
      1.° In primo luogo la rivelazione interiore appare sempre a lato della rivelazione degli esseri, senza mai confondersi con essa. La vita segue il corpo; i nostri sentimenti seguono la costituzione fisica, il sesso, il temperamento, la salute, la malattia, senza che mai sia permesso di afferrare il vincolo che unisce il fisico al morale dell'uomo.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693