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      Si conoscono i muscoli, i nervi, tutte le condizioni della vita organica; e la vita ci sfugge; le cose la risvegliano in noi senza che si sappia il perchč; reagisce alla volta sua sul corpo; il viso arrossa, impallidisce, le lagrime cadono; i gesti esprimono i sentimenti che ci agitano; la collera addoppia le nostre forze, la paura le scema: pure il mistero pių assoluto inviluppa il nesso tra il sentimento e l'azione, tra la volontā ed il moto. Non si passa dal meccanismo alla vita, nč dalla vita al meccanismo.
      2.° La rivelazione della vita corrisponde alla rivelazione degli esseri; essa varia dunque di continuo col loro variare delle cose. Il mezzo in cui viviamo e gli oggetti che ci stanno intorno, le cittā che abitiamo, gli esseri veri o imaginari ai quali diamo l'esistenza, il passato che la memoria dipinge, l'avvenire che si svela alla nostra previsione, in breve, la realtā determina la manifestazione della vita. Quando il mondo cambia, quando i dogmi si trasformano, la vita in balia delle cose si trasforma egualmente; l'uomo nuovo appare in noi, l'uomo antico scompare.
      3.° Non imaginiamoci che si possa render ragione della vita coll'enumerare i nostri desiderii, i nostri istinti, le nostre passioni. Questi sono gli elementi della vita, non la vita: stanno ad essa come i suoni alla musica, o i colori alla pittura. Gli elementi sono sempre gli stessi, l'arte cambia e si trasforma; la vita riappare sempre nuova senza che mai sia dato d'analizzarla o di scomporla. L'amore č uno dei nostri istinti.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693