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      Capitolo III
     
      L'INTERVERSIONE DEGLI ISTINTI
     
      Ogni sentimento può ricevere due sviluppi, l'uno diretto, l'altro inverso. Sforzandoci di passare da uno stato all'altro, possiamo cercare ora il possesso, ora la privazione, e direi, ora il bene, ora il male, se qui non parlassi della vita, facendo astrazione da ogni idea morale. Esaminiamo soltanto le rivulsioni della vita.
      L'interversione dei gaudi è un fatto fisiologico. È nota la tendenza di alcuni infermi a nudrirsi di materie corrotte, immonde, nauseanti: la corea interverte il moto muscolare per farci camminare a ritroso: l'idrofobo abborre l'acqua; non havvi bisogno che non possa svilupparsi a rovescio.
      Nelle passioni l'interversione si fa più patente. Prendiamo l'esempio dell'amore. L'uomo e la donna sono due apparecchi generatori riccamente ornati dalla natura, che sparge sul loro organismo intero la diversità dei due sessi. La diversità è nel corpo, nella persona, nel gesto, nella voce, dovunque: per essa si sviluppa l'amore che vive di luce, di suono; che sta nella rete misteriosa tesa dalla mutua irradiazione dei due esseri; toccando alla rete, i due esseri si ravvicinano, e solo nel momento in cui si compie l'atto della vita s'avveggono di essere due apparecchi. Ecco lo sviluppo diretto dell'amore: presenta due caratteri: analizziamoli perchè ogni carattere può intervertirsi colla fatalità di una malattia.
      Il primo carattere dell'amore consiste nella seduzione dei due esseri che si trovano quasi inscientemente sacrificati all'opera della generazione.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693