Pagina (343/693)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Guardate alla guerra, vedrete svilupparsi il piacere di distruggere, d'incendiare; guardate alle repressioni politiche, vedrete l'uomo lieto della morte altrui. Il piacere d'esser utile, intervertito nei tempi della tortura, cangiava nei tribunali i giudici in altrettanti demoni: ed oggi? L'inversione si raccoglie sotto di una bandiera, si chiama governo e da tre secoli la vediamo nella chiesa, che combatte apertamente il pensiero, la verità, la giustizia; felice dei tormenti che soffrono le sue vittime, infelice delle vittorie riportate dall'umanità.
     
     
     
      Capitolo IV
     
      LA LOGICA SOTTOPOSTA ALLA VITA
     
      La vita scansa tutte le contraddizioni critiche dominando la logica, si vive senza nemmeno sospettare le contraddizioni che genera.
      Il nostro primo atto è di scegliere tra il piacere e il dolore, tra il contento e la tristezza; e l'intelligenza non ha motivi per la scelta; hannovi dolori che ci son cari, consolazioni volgari che ci nauseano: la rivelazione della vita decide; e dacchè la decisione è presa, la logica trovasi soggiogata, dominata, deve obbedire, servire al fatto della vita: il fatto sarà assurdo quanto gli oggetti, quanto i pensieri; ma l'assurdo non dispensa la logica signoreggiata di avverarlo.
      Quando siamo in traccia della felicità, ci si affaccia una nuova contraddizione: se cerchiamo di moltiplicare i nostri piaceri, moltiplichiamo i bisogni, i patimenti, in maniera che molto godere sarà molto soffrire. Dobbiamo noi diminuire il numero dei piaceri? disprezzare la ricchezza? bastare a noi stessi?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693