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      La presenza di spirito è istantanea, ma la sua azione è ragionata e positiva; l'improvvisare trasporta l'oratore, ma egli non persuade che col mezzo delle prove, e la sua ispirazione si traduce in dimostrazione per quelli che la seguono. Il carattere degli uomini, eroico od egoista, grande o vile, tenero o feroce, vien costituito a priori dall'armonia occulta degli istinti; pure nell'azione diventa automatico, voglio dire intelligente. Il contegno, il discernimento, la fermezza, tutto l'uomo esteriore viene governato dall'uomo interiore: la ragione è governata dall'istinto; noi non siamo ragionevoli se non perchè le nostre passioni trovansi imprigionate nei nostri organi, e i nostri organi nel mondo. La vita diventa intelligente, perchè deve diventare meccanica.
      Non è la ragione, è il ritmo della vita che distingue l'uomo dall'animale. Non considerate voi se non le facoltà della ragione? Le differenze più essenziali tra l'uomo e l'animale scompaiono. La ragione percepisce gli oggetti: rifiuterete voi la percezione agli animali? direte che la rondine non percepisce il suo nido? La ragione si fonda sulla memoria: rifiuterete voi la memoria al cavallo che vi guida traverso i labirinti delle mine quando avete dimenticato tutte le uscite? La ragione contiene la facoltà di giudicare: ardirete voi di negarla alle bestie? Esse percepiscono, dunque giudicano; esse esitano, dunque deliberano: esse decidonsi, dunque ragionano. Per intenderle, per indovinarle noi dobbiamo indurre, dedurre, dimandarci ciò che faremmo noi stessi se posti nella loro condizione: in qual modo rifiutar loro la facoltà di ragionare?


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693