Ma conviene avanzare, il cielo vuole che si passi, uccide chi si ferma; vieta il retrocedere. Bisogna operare come se vi fosse un porto, come se i venti fossero destinati a condurci, come se le rupi, le sabbie, le correnti fossero create a bella posta per tener desta l'attenzione dell'equipaggio. La vita vuol che si viva.
Dimenticando il ritmo e l'imperiosa aspettativa che lo anima, dimenticasi il primo principio del destino, e solo scorgesi la contraddizione tra l'aspettativa dell'uomo e la fatalità della natura. Ignorandosi la critica, la contraddizione diventa un problema. Quindi la filosofia chinese si domanda se la natura è buona o cattiva; la filosofia greca cerca se il mondo è governato dal caso o dalla ragione; la filosofia moderna vuol sapere se la natura è fatta per l'uomo, o l'uomo per la natura. Le grandi soluzioni della metafisica si riducono a tre.
La soluzione più generalmente ammessa, quella di Socrate, suppone che l'universo sia veramente fatto per l'uomo, e che la ragione dell'universo non sia se non la ragione dell'uomo. Qual'è dunque la ragione dell'uomo? La ragione di Socrate non è quella di Trasimaco; il pensiero di Seneca non è quello di Nerone. Per mantenere l'unità della ragione umana, la metafisica deve dichiarare che hannovi false ragioni, falsi uomini. Sia: la ragione del savio corrisponde adunque a quella dell'universo: ma sorge un nuovo ostacolo. Nella natura tutto si oppone al savio, gli elementi non lo rispettano; gli animali tendono ad uno scopo ostile all'umanità; la natura si rivolta contro di noi: qual'è dunque la ragione dell'universo?
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