Pagina (367/693)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Sarà chiesto ancora se il ritmo della vita non è distrutto dalla differenza che separa e mette in contraddizione i diversi sistemi mistici. Il ritmo dà un valore vago alle cose; il sistema mistico diminuisce, annienta questo valore; alcuni popoli adorano idoli aborriti da altri popoli; la superstizione dà un prezzo stravagante e folle ad oggetti, a parole che non hanno valore umano. Non diremo che qui il ritmo si spegne? Rispondo, che i popoli differiscono e pel sistema mistico e pel sistema meccanico. Il sistema mistico fa differire le inclinazioni, il sistema meccanico fa differire i valori determinati: ma queste differenze non distruggono il ritmo della vita, più di quello che gli individui distruggano il genere. Sì; i popoli si disprezzano a vicenda; ognuno di essi si crede il popolo eletto, il primo tra le genti; sì, havvi una profonda contraddizione tra l'uniformità del ritmo e la diversità dei sistemi mistici, tra il valore e i valori, tra l'armonia degli istinti e le armonie degli istinti. Sotto la pressione della logica il sistema mistico annulla il ritmo; noi dobbiamo negare il senso comune al frate, al bonzo che s'impongono il tormento del digiuno e del celibato. Pure questa contraddizione è critica. Noi sentiamo il ritmo, sentiamo il sistema mistico; la nostra vita percepisce il ritmo umano, percepisce il sistema mistico dello straniero, del nemico. Osservando i popoli più lontani dai nostri costumi, sentiamo che sono uomini, benchè stranissimi; che sono nel ritmo universale, benchè stravaganti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693