Allora i suoi dogmi sono errori, i suoi Dei più non ispirano amore, nè timore, il suo cielo tramonta, infranto è il suo sistema meccanico, e all'istante medesimo il sistema mistico, che vi era imprigionato, splende rivelando la sua poesia naturale. Così la grandezza del cattolicesimo, la poesia de' suoi dogmi, l'ingenua bellezza delle sue leggende, il fasto delle sue cerimonie, in una parola, il misticismo cristiano, è inteso le mille volte meglio oggidì, che non lo fosse nel medio-evo. Per noi i sistemi della China, dell'India, della Grecia, non sono se non vuote rappresentazioni; furono concetti nello scopo unico della verità, furono costrutti nell'interesse di un popolo; eppure oggi, che riduconsi a meri errori, offrono per noi lo spettacolo della più splendida poesia.
Anche i sistemi filosofici, come quelli di Platone e di Aristotele, fatta astrazione dalla verità e dalla filosofia stessa, ci palesano una bellezza, la quale è la rivelazione del sistema mistico da essi meccanicamente espresso. V'ha in essi un contesto di teorie, un atteggiamento di idee, un sì ammirabile congegno di cose, che contemplandoli proviamo un sentimento analogo a quello che ispira l'architettura di un tempio greco, o di una gotica cattedrale. La poesia de' filosofi si mostra inferiore a quella della religione, solo perchè la vita di una scuola è meno forte della vita di un popolo.
La seduzione che offre la storia e lo studio dell'antichità deriva dal sistema mistico e dal ritmo della vita, in cui scorgiamo la bellezza della poesia naturale quale si è rivelata nelle società antiche.
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