Pagina (387/693)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che c'importano i Greci e i Romani? perchè aggirarsi nel labirinto del medio-evo? I barbari nulla possono apprenderci, i savi della antichità sono superati, l'archeologia limitasi a pascere una curiosità infeconda, la numismatica è una dotta puerilità. Sarebbe agevole il distruggere ad uno ad uno tutti gli studi storici; la scuola cartesiana ha già sfoggiato tutti gli argomenti della critica sdegnosa che disprezza la filologia. A malgrado di tutto, la storia è più forte della critica; ci svela il sistema mistico dei tempi antichi, la poesia naturale delle società greche, romane, orientali e barbare; e noi raccogliamo con una specie di estasi religiosa, tutte le ricordanze e tutti gli oggetti che portano le traccie della vita.
      Hannovi epoche nude d'ogni poesia, tempi prosaici, in cui l'uomo è assorto dagli interessi materiali? Hannovi età critiche in cui la riflessione prevale sul sentimento fino a inaridire tutti gli istinti della poesia? Così si afferma e furono divise tutte le civiltà in due periodi, l'uno organico, l'altro critico. Nel primo, fu detto, le religioni si formano, le credenze si fortificano, la società s'organizza più forte degli individui, l'ispirazione uniforme trascina le moltitudini si vive sotto il regno della poesia. Nelle epoche critiche la fede vien meno, i dogmi sono assaliti, atterrati, gli uomini si isolano, la incredulità dissolve la poesia, l'egoismo distrugge la società.
      Non havvi epoca alcuna in cui la poesia possa perire. Nel pensiero i sistemi si succedono senza interruzione; sono le idee che distruggono le idee, sono i dogmi che succedono ai dogmi; nel cuore il movimento è analogo, benchè distinto; la fede succede alla fede, un nuovo sistema mistico succede al sistema mistico che svanisce.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





Greci Romani